Contributi WWF Livorno al Piano Operativo del Comune di Livorno

“Campagna di ascolto per la formazione del Piano Operativo e la revisione del Piano Strutturale del Comune di Livorno”
Contributo dell’Associazione WWF Livorno – ODV

Come contributo dell’Associazione WWF Livorno - ODV al percorso partecipativo organizzato dal Comune di Livorno, “Campagna di ascolto per la formazione del Piano Operativo della città e la revisione del Piano Strutturale”, che ha visto la presenza ai tavoli di alcuni nostri attivisti, presentiamo di seguito alcune nostre proposte integranti e complementari a quelle presentate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche con cui sono state concordate ed elaborate in modo sinergico strategie ed obiettivi.

CHI SIAMO: Il WWF (World Wide Fund for Nature) è la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura. In Italia il WWF, nato nel 1966, è un’associazione indipendente, aconfessionale, apartitica che, rifiutando ogni tipo di violenza, persegue esclusivamente il fine di utilità sociale mediante la tutela e la valorizzazione della natura e dell'ambiente.
La sezione livornese del WWF fa parte di questa grande famiglia ed è in assoluto la prima struttura locale a formarsi in Italia e si costituisce ufficialmente nel 1968. Attualmente l’associazione WWF Livorno è un'organizzazione di volontariato indipendente, collegata al WWF Italia tramite un apposito accordo, che opera nella Provincia di Livorno.

Oggi più che mai, riteniamo indispensabile per ogni progettualità il rispetto dei criteri di una vera sostenibilità ambientale che prioritariamente deve concretizzarsi con la difesa del patrimonio di biodiversità del territorio. Ecosistemi ricchi, sani e “biodiversi” sono capaci di resistere ai cambiamenti o di adattarsi meglio. Questo vuol dire preservare i servizi ecosistemici, dai quali dipende anche la nostra vita e il nostro sostentamento, nel presente e per le generazioni future. Ricostruire un equilibrio con la natura e le sue dinamiche è anche la migliore strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, infatti azioni dirette per la tutela della Biodiversità implicano fondamentali effetti di mitigazione, basti pensare all’importanza delle aree verdi per l’assorbimento e sequestro di CO2, per abbattere le temperature nelle isole di calore urbane o per assorbire piogge intense, o basti pensare all’importanza di dare “spazio” ai corsi d’acqua con interventi di rinaturalizzazione delle aree pertinenti, alla creazione di aree umide per poter resistere all’impatto di piene e alluvioni. A tal proposito invitiamo alla lettura della scheda progettuale che il WWF Livorno ha proposto all’interno del PAESC del Comune di Livorno: “OSSERVATORIO BIODIVERSITA’ COMUNE DI LIVORNO - La Tutela della Biodiversità come primo punto per ogni strategia di ADATTAMENTO o MITIGAZIONE”.
Aree Rurali, Spazi Verdi e Biodiversità
Le aree rurali nella periferia della città possono efficacemente svolgere una funzione di cintura protettiva o “area cuscinetto” che da una parte impediscono l’avanzamento incontrollato e non necessario della città, dall’altra fungano da “corridoi ecologici” che garantiscano continuità con gli ecosistemi collinari. Puntare su uno sviluppo agricolo veramente sostenibile di queste aree sarebbe certamente importante da un punto di vista ambientale e potrebbe generare una serie di attività virtuose connesse tra di loro con benefici economici e sociali. Attualmente è indubbiamente presente nel territorio una notevole frammentazione proprietaria ed al contempo sono altrettanto rilevabili terreni ormai incolti in alcune delle proprietà con estensioni maggiori. Proprio per questo riteniamo indispensabile, per avviare un programma di sviluppo, un censimento delle proprietà agricole per definire alcuni dati di base e capire quali e quanti possano essere almeno inizialmente i soggetti interessati e un registro delle aree incolte residue per preservarle e valutare progetti di rinaturalizzazione o di ricostruzione di un paesaggio agricolo. Riteniamo necessario supportare queste attività predisponendo le azioni necessarie per accorciare al massimo la filiera produzione/vendita, quindi oltre alla commercializzazione direttamente presso il produttore valutare la disponibilità di idonei spazi in alcune zone della città dove poter organizzare la vendita stessa. Certamente ottimale sarebbe la promozione dei Gruppi di Acquisto Solidale in modo da avere un rapporto diretto tra consumatore e produttore per garantire la certezza di un certo volume di vendita e conseguentemente stabilire prezzi più vantaggiosi, infatti spesso il problema evidenziato sull’acquisto di ortaggi e frutti biologici è proprio il prezzo elevato. Oltre a promuovere una crescita culturale che assegni il giusto valore alla qualità dei prodotti, occorre introdurre azioni per renderli maggiormente accessibili a tutti. Per la tipologia di coltivazione è infatti indispensabile puntare su produzioni agricole di qualità e veramente sostenibili per l’ambiente. Purtroppo anche nelle piccole e piccolissime realtà produttive spesso abbiamo constatato che non è così anche per una certa mancanza di cultura specifica: i rivenditori locali del settore indirizzano verso l’acquisto di prodotti chimici legati all’agricoltura convenzionale piuttosto che verso trattamenti decisamente meno impattanti per i quali sono probabilmente necessari maggiori lavorazioni. In questo senso potrebbe essere prospettato un disciplinare tecnico al quale attenersi in cui siano evidenziate una serie di indicazioni di tecniche agrarie e soprattutto i pesticidi/erbicidi non ammessi. La prospettiva ideale, e comunque necessaria, è il Biologico ma almeno inizialmente potrebbe essere difficile arrivare alla certificazione, questo dovrebbe comunque essere l’obiettivo a regime perché è prioritario tutelare gli ecosistemi, la salute umana, il suolo stesso, la falda acquifera.
Altre buone pratiche agricole consistono nel mantenere all’interno dei terreni alcuni tratti prativi incolti dove lasciar sviluppare la vegetazione spontanea soprattutto floreale e seminare/trapiantare piante nettarifere. Altrettanto utile è la collocazione di nidi/rifugi per gli insetti così come il mantenimento o la creazione di filari di siepi o boschetti. Un insieme di piccole azioni può dare risultati concreti nel mantenimento della Biodiversità e conseguentemente la presenza di piccoli uccelli, di insetti antagonisti di alcuni parassiti, di impollinatori, la promiscuità tra piante coltivate ed alcune altre spontanee, un suolo sano e quindi vivo rappresentano una serie di componenti che si traducono automaticamente in colture più resistenti e meno soggette all’attacco di parassiti. Peraltro la Natura almeno per ora è ancora in grado di sorprenderci e alla piantumazione di alcune specie floreali seguirà con ogni probabilità la comparsa di insetti come ad esempio le farfalle e piccoli uccelli precedentemente non presenti.
Potrebbe essere anche valutata la possibilità di porre le basi affinché le aziende possano fare rete tra di loro o consorziarsi in modo da renderle più solide e agevolare l’adempimento delle mansioni amministrative e di quelle legate ad alcune certificazioni, magari con la collaborazione delle esistenti Associazioni di Categoria.
Il WWF è impegnato da anni nella promozione di un’agricoltura compatibile con la salvaguardia ambientale e questo rimane tra le aree tematiche di maggior interesse nell’ambito della sostenibilità

https://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/agricoltura_sostenibile/

Segnaliamo anche la collaborazione con Federbio nel progetto “Cambia la Terra”

https://www.cambialaterra.it/

Uno tra i problemi ambientali dovuto all’utilizzo di erbicidi e pesticidi in agricoltura è certamente rappresentato dalla drastica riduzione degli insetti impollinatori, il fenomeno sta ormai assumendo proporzioni preoccupanti per cui sono necessarie importanti azioni concrete che al momento purtroppo anche nella recente definizione della nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC) non rileviamo.

https://www.wwf.it/?54140%2FImpollinatori-dItalia

Il WWF tra le altre attività promosse aderisce fortemente alla campagna europea “Bee Safe – Salviamo Api e agricoltori”

https://www.wwf.it/bee_safe/

https://www.wwf.it/stop_pesticidi/

Tornando alla nostra realtà locale lo sviluppo dell’apicoltura rappresenterebbe il naturale sbocco di un’area agricola attenta all’ambiente, peraltro è un’attività che suscita un certo interesse con buone prospettive commerciali per cui sarebbe importante la sua promozione.
Anche nell’ambito dei Parchi Pubblici Urbani suggeriamo l’adozione di una gestione Biologica tesa a “creare” e “incrementare” biodiversità e la realizzazione di aree idonee per la conservazione degli insetti impollinatori dove posizionare piante nettarifere e collocare nidi/rifugi per insetti.

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Investire in aree verdi urbane è necessario ed è altresì importante rendere disponibili alla cittadinanza ulteriori spazi verdi da vivere in collettività quindi anche per la loro funzione sociale. In questo senso potrebbe essere avviata una verifica sull’intero territorio comunale per individuare le aree idonee. Valutiamo positivamente anche l’incremento dei cosiddetti “orti sociali” sia per il loro naturale utilizzo sia perché possono svolgere una funzione intergenerazionale nel trasmettere la passione per l'agricoltura alle nuove generazioni.
Corridoi Verdi – Piantumazione Alberi – Incremento Verde Urbano – Ciclabili- Greenways
Nell’ottica di valorizzare la biodiversità delle aree rurali periferiche, del territorio delle Colline e dei Parchi pubblici urbani la realizzazione di “Corridoi Verdi” assumerebbe grande importanza per dare una maggiore continuità tra le aree stesse ed in un certo senso riavvicinare la città al patrimonio naturale circostante. In ogni caso l’incremento del verde urbano e la piantumazione di alberi, da estendere anche in altre zone urbane, risulta quanto mai necessaria sia per la biodiversità urbana sia per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e portare indubbi vantaggi in termini di vivibilità della città. E’ opportuno che tali azioni, come peraltro inserito nel PAESC recentemente approvato dall’amministrazione stessa (Azione 26), diventino linee guida operative nella redazione della progettazione delle aree per una riqualificazione ambientale e sociale. Per valutare le strategie utili al miglioramento della biodiversità urbana suggeriamo un monitoraggio delle specie vegetali e animali e degli ecosistemi urbani, studi simili a quelli già svolti dalla LIPU per gli uccelli nidificanti potrebbero essere estesi ad altra fauna valutando il coinvolgimento anche della cittadinanza (citizen science).
Proponiamo interventi di riqualificazione anche attraverso il miglioramento, lo sviluppo e la realizzazione di spazi e percorsi pedonali e ciclabili quali la realizzazione di alcuni assi portanti connettendo i corridoi verdi urbani, le aree periurbane con le aree agricole e le numerose porte di accesso alla sentieristica del Sistema Integrato delle Aree Protette dei Monti Livornesi. Tali proposte sono state già avanzate durante il percorso di ascolto per il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) dal Coordinamento Mobilità Sostenibile Livornese nel quale il WWF Livorno è presente insieme alle altre principali associazioni ambientaliste. Dal preliminare del PUMS presentato in questi giorni, abbiamo visto che alcune “Greenways”,così come da noi suggerite, sono state inserite. Riteniamo importante che venga creato un sistema di corridoi verdi, realizzato connettendo gli elementi di qualità esistenti, in modo da diventare un sistema portante sul quale sviluppare la rete di mobilità attiva e sostenibile. Le “greenways” non sono solo un percorso lineare, ma sono dei corridoi che possono connettere più elementi così da creare una rete di relazioni tra le persone e tra i diversi ambienti ecosistemici. Una ricca offerta escursionistica a piedi e in bicicletta che permetta ad ognuno di scegliere un percorso in base alle proprie esigenze, potrebbe rappresentare una piacevole possibilità sia per la cittadinanza che come offerta turistica territoriale, che metta comunque pienamente in risalto il concetto di sostenibilità ambientale, salute ed economia verde.
Aree Protette
In questo ambito sono molteplici le attività seguite dal WWF Livorno negli anni e tutt’ora sono in corso di definizione e approfondimento progetti e confronti condivisi con l’amministrazione comunale.
Sistema Integrato delle aree protette dei Monti Livornesi – Isola di Biodiversità
Dopo molti anni è stato finalmente istituita la nuova Riserva naturale Regionale denominata “Monti Livornesi” (RRLI03), ai sensi dell’art. 46 della L.R. 30/2015, corrispondente all’area già classificata come “Parco Provinciale”, con limitati aggiustamenti cartografici. Pur riconoscendo una certa soddisfazione questo non può che essere un punto di partenza, occorre definire la gestione, i regolamenti, la sentieristica e tutti quei contenuti affinché sia possibile avere una vera area protetta che sappia coniugare la tutela degli ecosistemi con una corretta e rispettosa fruizione ed al contempo possa rappresentare una vera risorsa per la collettività e per la promozione del turismo e delle attività sostenibili.
Il WWF Livorno è associazione capofila di una rete di circa venti associazioni aderenti al progetto “Occhi sulle Colline” che ha come obiettivi la tutela e la salvaguardia del sistema di aree protette dei Monti Livornesi. Il 5 Novembre 2020 attraverso una conferenza stampa è stata presentata una lettera aperta alle Istituzioni (erano presenti gli assessori Cepparello e Fattorini dei Comuni di Livorno e Collesalvetti), alla stampa e a tutta la comunità che vive il territorio compreso gli Enti di Ricerca. La lettera di “Occhi sulle Colline” presenta riflessioni sul nuovo assetto e proposte per il cammino futuro. Una lettera che invita tutti a continuare a lavorare insieme per procedere velocemente e quindi senza intoppi verso la creazione di quella che sulle nostre colline non c’è mai stata: una vera Area Protetta. Auspichiamo quindi che attraverso l’interessamento delle varie componenti dell’amministrazione comunale possano essere definiti in tempi ragionevoli i punti in sospeso. Di seguito il link del documento contenente le nostre osservazioni:

https://occhisullecolline.it/il-progetto/notizie/229-e-stato-ridisegnato-ora-facciamolo-nascere

Biodiversità Marina
Certamente necessario un monitoraggio costante dello stato della biodiversità marina in collaborazione con gli enti di ricerca già presenti nel territorio comunale, degli impatti della pesca, delle relative strategie di mitigazione e delle possibili minacce con particolare attenzione alle aree marine protette ed al futuro pSIC Calafuria. Proprio la continuità all’interno della Riserva tra ambienti collinari e marini potrebbe essere un’ulteriore attrattiva per un turismo sostenibile eventualmente da promuovere ulteriormente legandolo ai temi dell’educazione ambientale e dello studio della biologia marina.
Progetto Mappa di Comunità
Trattasi di un progetto suggerito dal WWF Livorno nell’ambito di Occhi sulle Colline e presentato come capofila dal Comune di Livorno ottenendo il finanziamento della Regione al quale il Comune stesso ha aggiunto una quota ulteriore. Lo scopo è la valorizzazione degli aspetti naturalistici, storici, emozionali, scientifici del territorio delle colline livornesi attraverso un percorso partecipativo che si concretizzerà con una serie di passeggiate tematiche gestite dalle diverse associazioni in cui saranno descritti i motivi d’interesse dell’escursione stessa; analogamente potrebbero essere evidenziate situazioni critiche. Seguiranno incontri di approfondimento le cui riflessioni potrebbero essere parte integrante dei regolamenti della Riserva oppure essere recepiti proprio negli strumenti urbanistici in fase di definizione. L’idea finale consiste nel realizzare una grande mappa fisica strutturata come un puzzle con “tasselloni” smontabili e trasportabili dove siano riportate in modo creativo e artistico le peculiarità del territorio. Chiaramente è prevista anche una mappa virtuale interattiva consultabile in rete. Uno specifico libro/guida, video, foto e la grande mappa dovranno essere protagonisti di incontri da replicare in varie sedi e luoghi del territorio rivolgendosi all’intera cittadinanza. Il progetto di recente approvazione sta muovendo i primi passi ed è coordinato dall’assessora Cepparello e dal responsabile dell’ufficio Verde Urbano Mirco Branchetti.
Tavolo Sentieristica
Visti i molti problemi che interessano la disordinata rete sentieristica esistente è sicuramente necessario intervenire per definire la loro regolamentazione, la numerazione, la segnaletica, la manutenzione e qualche problema di acceso in alcuni sentieri storici a causa delle recinzioni di proprietà private. In questo senso ci ha fatto molto piacere un recente primo specifico contatto da parte dell’assessora Cepparello per l’apertura di un tavolo di confronto con la partecipazione dei Comuni interessati e delle associazioni. Seguiamo gli sviluppi.
Tagli boschivi – Tutela Vegetazione Ripariale
• Osservatorio sui tagli boschivi, sulla gestione della prevenzione antincendio e sul rischio idrogeologico: le azioni tese a prevenire i rischi devono evitare di compromettere irrimediabilmente la salute degli ecosistemi (e quindi di produrre un danno assai più elevato della presunta riduzione del rischio).
• Tutela assoluta dei boschi vetusti, indispensabili scrigni di biodiversità e sempre più importanti anche per la loro capacità di assorbire CO2 e mitigare i cambiamenti climatici.
• Tutela della vegetazione ripariale, dei corsi d’acqua e degli ecosistemi connessi che sono oramai tra gli ambienti più fragili. Soprattutto nella fase successiva alla tragica alluvione del 2017 abbiamo assistito anche lungo l’alto corso dei nostri torrenti a notevoli tagli di vegetazione ripariale ed a pesanti interventi in alveo peraltro molto discutibili da un punto di vista scientifico.
Situazione Immobili nel Parco

Riportando quanto condiviso all’interno di Occhi sulle Colline riteniamo prioritaria un’analisi della situazione degli immobili presenti nel territorio dei Monti Livornesi affinché possano essere utilizzati al servizio della collettività e del territorio. Ci riferiamo a Pian della Rena, alle Palazzine, alla “scuolina” di Valle Benedetta, al podere Cafaggio, all’eremo della Sambuca, sono edifici in precarie condizioni o sottoutilizzati nei quali potrebbero essere sviluppati centri visita, strutture informative, foresterie o comunque attività a supporto di offerte didattiche e turistiche valutando eventualmente la partecipazione di soggetti privati purché siano rispettati i vincoli di tutela, fruizione e valorizzazione del territorio. Ricollegandoci alle attività agricole vogliamo evidenziare la situazione del Podere “Cafaggio1” dove il compianto Luca Robustelli nel 2017, dopo aver vinto il bando per l’affidamento aveva iniziato, dopo venti anni di abbandono, la ristrutturazione dell’immobile riavviando le attività agricole in un contesto peraltro non semplice ed aprendosi alla collettività, alle associazioni, agli escursionisti senza recinzioni e cancelli, mantenendo la piena fruibilità del territorio. Dopo la sua morte non è stato consentito l’affidamento alle persone che collaboravano con lui (“Cafaggio bene comune”) e l’immobile di fatto è nuovamente in stato di abbandono. Il relativo comunicato stampa del Luglio 2019 :

https://www.wwflivorno.it/index.php/facciamo/occhi-sulle-colline/110-il-podere-cafaggio1-e-lo-stato-degli-immobili-nel

Chiediamo quindi all’amministrazione comunale di attivarsi con la Regione e/o con l’Unione Comuni Montani Colline Metallifere affinché possa essere ridefinita la situazione gestionale con l’obbiettivo di intervenire almeno in alcuni degli edifici evidenziati.
Danni provocati dai mezzi motorizzati
Vorremmo tornare sui danni provocati dai mezzi motorizzati, fondamentalmente causati dalla pratica dell’enduro, lungo i sentieri delle Colline Livornesi. Il problema che denunciamo da anni si concretizza tra l’altro in inquinamento acustico e disturbo della fauna, importanti danni al fondo dei sentieri, contrasti sociali. Maggiori dettagli nel comunicato specifico:

https://occhisullecolline.it/il-progetto/notizie/225-osservazioni-sul-nuovo-assetto-delle-aree-protette-dei-monti-livornesi

Chiediamo quindi all’amministrazione di intervenire anche sulla base delle vigenti disposizioni legislative. Inoltre attivazione delle GAV (Guardie Ambientali Volontarie) delle associazioni ambientaliste ex legge regionale toscana n.30/2015 ai fini della prevenzione degli illeciti e del controllo del territorio.
Discarica Limoncino
Auspichiamo che l’amministrazione possa confermare una rinnovata sensibilità ambientale valorizzando conseguentemente il territorio ed indirizzando in questo senso l’economia locale. Discariche ed incenerimento rifiuti non possono rappresentare lo sviluppo futuro della nostra città.

https://www.wwflivorno.it/index.php/component/jdownloads/download/5-comunicatistampa/89-osc-la-discarica-del-limoncino-c-e-perche-il-parco-dei-monti-livornesi-non-c-e-2019

 

 

 

 

 

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