FRIDAYS FOR FUTURE

Frydays for Future Italy   Global Strike For Future   Fridays for Future  -   Sciopero Globale per il Clima

 

Venerdi  15 Marzo 2019 si è svolta in Piazza Grande a Livorno la manifestazione “Fridays for Future”. Come in molte altre città italiane ed europee anche a Livorno abbiamo registrato con soddisfazione una grande partecipazione di ragazze, ragazzi ed adulti riuniti con l'unico scopo di chiedere ai Governi di tutto il mondo di mettere in atto azioni concrete per limitare il cambiamento del clima. Come sostengono molti autorevoli esperti ormai non c'è piu' tempo, siamo le ultime generazioni che potrebbero ancora fare qualcosa per evitare il disastro climatico.

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Fridays for Future è un movimento nato dal basso e in modo spontaneo, come risposta solidale all’attivismo climatico di Greta Thumberg, la 16enne svedese che dall’agosto del 2018 ogni venerdì, ha iniziato a manifestare davanti al Parlamento del suo Paese.  Grazie a questa determinazione la  studentessa  a Dicembre è stata invitata alla COP24 in Polonia dove ha tenuto un discorso che ha fatto il giro del mondo.

Greta Thunberg

Il suo appello non ha mezzi termini: il pianeta sta morendo e i governi devono agire. Gli obiettivi da rispettare sono quelli fissati dall'Accordo di Parigi del 2015: mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2° C e fare i più grandi sforzi per non superare l'aumento di temperatura di 1,5 ° C rispetto ai livelli preindustriali. Alla fine della conferenza sul clima, Greta ha lanciato un video appello personale: “chiunque sei, ovunque sei, abbiamo bisogno di te”. Ha aggiunto che i leader politici continuano a non agire per fermare il cambiamento climatico e che tutti noi dobbiamo scendere in piazza ogni venerdì davanti alla sede locale del governo e mettere pressione dal basso per una maggiore azione sulle politiche climatiche. Greta ha ispirato persone di ogni età, che in molti Paesi del mondo hanno iniziato a dedicare del tempo a favore del clima. Fino a 50mila persone hanno manifestato in Inghilterra e Germania, 35mila a Bruxelles, 20mila in Svizzera.

Le iniziative #FridaysForFuture nascono dal basso, prendono forme e contesti diversi, ma sono sempre a favore del clima, si svolgono in modo pacifico e si stanno diffondendo dalle piccole città alle grandi metropoli

Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti noi ed in assenza di drastici provvedimenti gli impatti futuri saranno catastrofici. Le emissioni di gas serra stanno aumentando più rapidamente del previsto e gli effetti si stanno palesando prima di quanto si potesse supporre solo pochi anni fa. Il riscaldamento globale causerà l’innalzamento del livello del mare, l’incremento delle ondate di calore e dei periodi di intensa siccità, delle alluvioni, l’aumento per numero e intensità delle tempeste e degli uragani. Questi fenomeni avranno un impatto su milioni di persone, con effetti ancora maggiori su chi vive nelle zone più vulnerabili e povere del mondo. Ovviamente anche da un punto di vista ambientale saranno moltissimi gli habitat e gli ecosistemi  compromessi con il reale rischio dell’estinzione di numerose specie animali e vegetali.

Nonostante nella comunità scientifica ci sia un consenso pressoché unanime sul fatto che il cambiamento climatico sia in atto e che esso derivi particolarmente dalle emissioni di gas serra derivanti dalle attività antropiche, i governi e le aziende stanno rispondendo con colpevole lentezza, come se il cambiamento climatico non rischiasse di mandare a pezzi  le fondamenta della civilizzazione umana e dell’economia.

Anche se i paesi soddisfacessero tutti gli impegni di mitigazione finora assunti, il mondo continuerebbe a confrontarsi con una minaccia di aumento medio della temperatura globale di almeno 4°c rispetto alla temperatura media dell’epoca preindustriale. E’ evidente che gli impegni assunti sinora non sono sufficienti. Mentre dobbiamo lavorare sodo per ridurre le emissioni, dobbiamo contemporaneamente cominciare ad adattarci agli impatti del cambiamento climatico ormai in atto e crescenti.  Ma se l’aumento di temperatura raggiungesse e superasse la soglia di 2°C, le conseguenze sarebbero in ogni caso molto difficili da affrontare con i mezzi a disposizione. Oggi gran parte della comunità scientifica indica la soglia di rischio in 1,5°C: questo allerta è facilmente comprensibile se si pensa a tutti i fenomeni già in atto con l’attuale aumento che è di 0,8°C.

Auspichiamo che la grande energia positiva dimostrata da moltissimi giovani in tutto il mondo non vada dispersa anche perchè questo percorso è appena iniziato e molto probabilmente in futuro saranno ancora molte le occasioni in cui sarà necessario tornare a manifestare e far sentire sempre piu' forte la voce del cambiamento.

 

 

 

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