3 Settembre 2014 - Sui Lupi delle Colline Livornesi
Il WWF Livorno interviene per fare chiarezza sulle notizie riportate da Il Tirreno riguardanti il lupo e la fauna delle colline livornesi.
Il WWF Livorno da un paio d'anni, grazie alla collaborazione con la Coop. Biodiversi, fa informazione sul lupo delle nostre colline, mediante escursioni a tema e, dal prossimo anno, laboratori didattici. Anche per questo non possiamo fare a meno di intervenire su un articolo uscito sulla stampa livornese. Sul Tirreno di lunedì 1 settembre vengono intervistati cacciatori di cinghiali che hanno scattato delle “foto choc” di caprioli e cinghiali sbranati dai lupi.
Ovviamente, nel caso l'episodio venisse confermato, di “choccante” non ci sarebbe assolutamente nulla, come non è “choccante” un ragno che cattura una mosca o un delfino che mangia un'orata, semplicemente è la natura, e il lupo, essendo un superpredatore, tiene naturalmente sotto controllo gli ungulati come è giusto che sia. E' molto più “choccante” dal nosto punto di vista dover leggere in un unico articolo così tante affermazioni prive della benché minima nozione ecologica.
Il lupo è un animale territoriale, e non si corre il rischio “che ce ne siano troppi”. Sulle nostre colline è presente un branco riproduttivo ormai da un po' di anni, e il numero per il nostro territorio non è destinato ad aumentare, i cuccioli una volta cresciuti vanno in dispersione a colonizzare territori lontani e formare altri branchi (possono viaggiare più di 1000 km). In questa maniera hanno ripopolato l'Italia quando negli anni '70 erano quasi scomparsi e sono tornati anche grazie alle norme che tutelano la fauna protetta e alla reintroduzione (questa avvenuta realmente) di ungulati in natura a scopo venatorio, come il tanto discusso cinghiale che fa tanti danni all'agricoltura e che è stato reintrodotto anche in zone non vocate.
Fra l'altro nelle zone prospicienti Livorno, molto vocate alla specie lupo, come Val di Cecina e Maremma, pare che il lupo non sia mai scomparso nemmeno durante il periodo critico.
Per vedere che i cinghiali non sono in via di estinzione basta farsi una passeggiata nei nostri boschi e notare come, soprattutto in inverno, il sottobosco sia tutto una fossa, a causa del “grufolare” di questi suidi, oltre al fatto che l'incontro coi cinghiali, specie in zona Castellaccio e dintorni, sia tutt'altro che difficile. Supponendo anche che siano un po' calati di numero (è possibile saperlo con certezza soltanto effettuando censimenti basati su criteri scientifici), domandiamoci se sia “colpa” del lupo o del fatto che, citando le parole del signor Saltarelli, “prima si arrivava a cacciare 15 cinghiali in un’unica battuta”.
Raccomandiamo dunque cautela a tutti i mezzi di comunicazione nel riferire episodi che riguardano lupi e altri predatori: questi animali spesso sono scomparsi o hanno rischiato di scomparire per false dicerie e cattiva informazione.
Dario Canaccini per il Wwf Livorno